Pensieri e libri al tempo del coronavirus
Oggi è nuvoloso e - come se non bastasse- stanotte ha pure nevicato.
La stufa a legna è accesa e la casa è avvolta in un tepore autunnale nonostante Marzo sia appena finito.
I giorni di quarantena per me e la mia famiglia sono quasi una vacanza, se non fosse per l'altalena che i miei pensieri fanno tra presente e futuro, tra vita in famiglia e lavoro quasi completamente sospeso.
Rientro in quel numero di fortunati che hanno la possibilità di avere molto spazio intorno a casa e per giunta vivo a chilometri di distanza dal centro abitato, ma anche tra quelli che non possono scegliere di lavorare a distanza.
Il tempo è dilatato, il ritmico alternarsi del giorno con la notte è il mio unico punto di riferimento: è lunedì o domenica, poco importa.
Uno dei vantaggi di tutta questa stramba situazione è che mi innamoro tutti i giorni e mica solo il venerdì, come dice la canzone https://www.youtube.com/watch?v=mGgMZpGYiy8.
Il pesco, l'albicocco e i ciliegi erano esplosi in un tripudio di petali bianchi e rosa in quei giorni di sole di metà marzo, ma con il calo della temperatura anche i fiori si sono come contratti e le gemme faticano ad uscire dai loro involucri di legno tenero. Avevamo fatto arare la terra per l'orto. Aspetteremo che ritorni il sole per mettervi a dimora i semi.
Mentre la neve si scioglie, restiamo a casa in compagnia del cane sdraiato davanti alla stufa e immerso in un sonno profondissimo, del gatto che si prende sempre il posto migliore sul divano e dei libri.
Per fortuna che ci sono loro, i nostri adorati libri. Non tutti, ovviamente: sarebbe stato impossibile portarsi appresso la nostra libreria per intero in un trasloco estemporaneo fatto in mezza giornata, prima che le strade venissero messe sotto il controllo costante della Protezione Civile rendendo ogni spostamento tra i comuni estenuante.
La piccola selezione di tanto in tanto viene arricchita dall'arrivo dell'atteso plico di Orecchio Acerbo. Proprio all'inizio di quest'anno avevo fatto l' abbonamento che propone questa casa editrice e con il quale si ricevono tutte le novità editoriali dell'anno in corso fresche di stampa.
Nel primo di questi plichi ci è arrivato Sul filo, un libro coloratissimo di Mirjana Farkas.
Il testo è quello di una famosa canzone dell'altrettanto famoso cantante francese Charles Trenet... ovviamente io non conoscevo né l'una né l'altro.
Le immagini, come dicevo, sono della illustratrice ginevrina Mirjana Farkas, artista che avevo già incrociato molto tempo addietro sulle pagine della rivista Internazionale (https://www.internazionale.it).
Sul filo è' stata un'ottima occasione per ripassare il mio francese scolastico oltremodo arrugginito portando allegria in questi giorni un po' cupi.
Il testo in italiano è davvero bello anche se la musicalità della lingua francese si perde un po' per effetto della traduzione.
I disegni di Mirjana Farkas sono allegri e coloratissimi.
In un gioco di contrasti e di colori dai toni densi, le tavole di questo albo ci portano in un paesaggio surreale fatto di animali, uomini, donne e oggetti. Il filo attraversa tutte le pagine e divide il cielo e la terra, il sogno e la realtà, l'acqua e l'aria.
Il filo di panni stesi ad asciugare, il filo del telefono, il filo che tiene sospesa l'equilibrista sotto il tendone del circo, il filo della vita. Difficile non restare rapiti da questo libro: tutto il resto scompare e anche i cattivi pensieri di questi giorni vanno via, almeno per un po'.
Sul filo è un libro da leggere e rileggere.
Ho cercato la canzone su YouTube e l'ho messa come sottofondo mentre leggevo il libro assieme ai bambini. L'introduzione con la tromba in sordina e il ritmo di questa canzone mi hanno conquistata e mi ritrovo a fischiettare il ritornello di tanto in tanto mentre sbrigo le faccende di casa.
La versione che abbiamo preferito è questa https://www.youtube.com/watch?v=XlcAuYXkf-Q
Sul filo tutta la vita si dispiega,
sul filo si annoda e si slega.
E io ho messo le speranze più care
sul filo nel prato ad asciugare
Sul filo, forse, fra secoli, fra i fazzoletti
sul filo, senza padroni né valletti,
il mio fantasma danzerà sfuggente?
Sottile e trasparente,
sul filo, splendente.
In attesa della primavera, CB ha messo ad asciugare i panni sul filo reinterpretando una tavola del libro.
Anche io ho messo ad asciugare sul filo la speranza che questo brutto momento passi in fretta e restino soltanto i bei ricordi di questi giorni.
La ruota mette al centro i colori primari, quindi i secondari e poi i terziari nel cerchio più esterno. In linea generale i colori in contrasto tra loro stanno sulla parte più esterna del cerchio l'uno di fronte all'altro o, almeno, questo è quello che ho capito io.
La teoria del colore è materia complessa e questo per me è stato solo un modo semplice o, forse, semplicistico di avvicinarmi all'argomento. Non me ne vogliano gli addetti al settore e gli artisti.
La stufa a legna è accesa e la casa è avvolta in un tepore autunnale nonostante Marzo sia appena finito.
I giorni di quarantena per me e la mia famiglia sono quasi una vacanza, se non fosse per l'altalena che i miei pensieri fanno tra presente e futuro, tra vita in famiglia e lavoro quasi completamente sospeso.
Rientro in quel numero di fortunati che hanno la possibilità di avere molto spazio intorno a casa e per giunta vivo a chilometri di distanza dal centro abitato, ma anche tra quelli che non possono scegliere di lavorare a distanza.
Il tempo è dilatato, il ritmico alternarsi del giorno con la notte è il mio unico punto di riferimento: è lunedì o domenica, poco importa.
Uno dei vantaggi di tutta questa stramba situazione è che mi innamoro tutti i giorni e mica solo il venerdì, come dice la canzone https://www.youtube.com/watch?v=mGgMZpGYiy8.
Il pesco, l'albicocco e i ciliegi erano esplosi in un tripudio di petali bianchi e rosa in quei giorni di sole di metà marzo, ma con il calo della temperatura anche i fiori si sono come contratti e le gemme faticano ad uscire dai loro involucri di legno tenero. Avevamo fatto arare la terra per l'orto. Aspetteremo che ritorni il sole per mettervi a dimora i semi.
Mentre la neve si scioglie, restiamo a casa in compagnia del cane sdraiato davanti alla stufa e immerso in un sonno profondissimo, del gatto che si prende sempre il posto migliore sul divano e dei libri.
Per fortuna che ci sono loro, i nostri adorati libri. Non tutti, ovviamente: sarebbe stato impossibile portarsi appresso la nostra libreria per intero in un trasloco estemporaneo fatto in mezza giornata, prima che le strade venissero messe sotto il controllo costante della Protezione Civile rendendo ogni spostamento tra i comuni estenuante.
La piccola selezione di tanto in tanto viene arricchita dall'arrivo dell'atteso plico di Orecchio Acerbo. Proprio all'inizio di quest'anno avevo fatto l' abbonamento che propone questa casa editrice e con il quale si ricevono tutte le novità editoriali dell'anno in corso fresche di stampa.
Nel primo di questi plichi ci è arrivato Sul filo, un libro coloratissimo di Mirjana Farkas.
Il testo è quello di una famosa canzone dell'altrettanto famoso cantante francese Charles Trenet... ovviamente io non conoscevo né l'una né l'altro.
Le immagini, come dicevo, sono della illustratrice ginevrina Mirjana Farkas, artista che avevo già incrociato molto tempo addietro sulle pagine della rivista Internazionale (https://www.internazionale.it).
Il testo in italiano è davvero bello anche se la musicalità della lingua francese si perde un po' per effetto della traduzione.
I disegni di Mirjana Farkas sono allegri e coloratissimi.
In un gioco di contrasti e di colori dai toni densi, le tavole di questo albo ci portano in un paesaggio surreale fatto di animali, uomini, donne e oggetti. Il filo attraversa tutte le pagine e divide il cielo e la terra, il sogno e la realtà, l'acqua e l'aria.
Sul filo è un libro da leggere e rileggere.
Ho cercato la canzone su YouTube e l'ho messa come sottofondo mentre leggevo il libro assieme ai bambini. L'introduzione con la tromba in sordina e il ritmo di questa canzone mi hanno conquistata e mi ritrovo a fischiettare il ritornello di tanto in tanto mentre sbrigo le faccende di casa.
La versione che abbiamo preferito è questa https://www.youtube.com/watch?v=XlcAuYXkf-Q
Sul filo tutta la vita si dispiega,
sul filo si annoda e si slega.
E io ho messo le speranze più care
sul filo nel prato ad asciugare
Sul filo, forse, fra secoli, fra i fazzoletti
sul filo, senza padroni né valletti,
il mio fantasma danzerà sfuggente?
Sottile e trasparente,
sul filo, splendente.
In attesa della primavera, CB ha messo ad asciugare i panni sul filo reinterpretando una tavola del libro.
Anche io ho messo ad asciugare sul filo la speranza che questo brutto momento passi in fretta e restino soltanto i bei ricordi di questi giorni.
Post scriptum 1
Una breve biografia di Mirjana Farkas la trovate sul sito della casa editrice Orecchio acerbo al link seguente
Il sito dell'artista, dove era possibile ammirare molte delle sue opere (dalle copertine di prestigiose riviste agli albi illustrat) è in fase di restyling. Peccato perché era davvero bello, ma certamente lo sarà ancor di più quando sarà completo.
Post scriptum 2
Mi ha sempre affascinato il modo in cui gli artisti riescono a giocare con il colore. Mirjana Farkas osa con il colore e i contrasti in modo davvero superbo e nelle sue opere i colori sono esplosivi tanto che i disegni quasi sembrano saltare fuori dalle pagine. Mi sono chiesta come vengano scelti i colori nella composizione di un'opera d'arte. Non essendo un' addetta del settore ho trovato molto utile la ruota dei colori di Itten.
Cerchio di Itten |
La ruota mette al centro i colori primari, quindi i secondari e poi i terziari nel cerchio più esterno. In linea generale i colori in contrasto tra loro stanno sulla parte più esterna del cerchio l'uno di fronte all'altro o, almeno, questo è quello che ho capito io.
La teoria del colore è materia complessa e questo per me è stato solo un modo semplice o, forse, semplicistico di avvicinarmi all'argomento. Non me ne vogliano gli addetti al settore e gli artisti.
Post scriptum 3:
Da alcune ricerche ho scoperto che Trenet è più famoso per un'altra canzone che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo ascoltato:
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